LA STORIA

La Tenuta Castelvecchio si estende su un pianoro alto 145 metri, primo balzo carsico che sale dall’Isonzo di Sagrado e si apre alla corona delle Alpi a Nord e al mare Adriatico a Sud. 

Le ricche suggestioni paesaggistiche visibili a 360° si fondono con le nobili e antiche origini di questa località Castelnuovo di Sagrado.  A testimonianza delle profonde radici storiche, ancora oggi ammiriamo la Villa Della Torre di Valsassina-Hofer-Hohenlohe, e il suo suggestivo Parco di cipressi, tassi e querce secolari.

Con passione e dedizione costante, la famiglia Terraneo porta avanti dal 1986 un progetto agricolo, agrituristico, storico e culturale.       

Approfondimenti

Testimonianza storica del vino Terrano da Plinio il Vecchio (Como 23-Stabiae 79) a Marie Della Torre Valsassina- Hofer-Hohenlohe-Thurn (Venezia 1855-Lautschin 1934).

Volto di Livia moglie di Cesare Ottaviano Augusto, madre di Tiberio.

In “Naturalis Historia” lo scrittore Plinio il Vecchio affermava che:
[…] ad occidente della foce del Timavo su un masso sassoso si produceva un vino negrissimo (item Pucina omnium nigerrima ) che “promulgo’ la vita di Livia”, (58 a.c.-29d.c.) […]
Forse la “promulgazione” della vita di Livia era dovuta al vino medicale” Pucinum” che consolava lo stomaco delicato dell’Augustea  e che attraverso il porto di Aquileia arrivava fino a Roma. Da Rudolf Pikler nel libro “Il Castello di Duino”.
[…]Dunque la cara Livia […] fatta già vecchiarella confortava il suo stomaco delicato col Vino Pucino; a questo ascrisse la promulgazione della sua vita fino alla rispettabile età di ottantadue anni […].

Dai libri di Naturalis Historia di Plinio il Vecchio
Facciata del Duomo di Como con le statue dei nobili scrittori storici, Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane.

La stirpe dei Della Torre Valsassina, da Como si trasferì in Friuli nel 1277, allorché’ lo zio Raimondo1 della Torre Valsassina, già Vescovo di Como, fu proclamato Patriarca di Aquileia.

I nobili comaschi, conoscevano la Storia degli antichi scrittori romani e soprattutto l’agricoltura di ” Naturalis Historia” del loro concittadino Plinio il Vecchio.  Acquistarono nel 1577  il Castello Vecchio in “Sagrat ”  che comprendeva anche le proprietà terriere che si estendevano dal fiume Isonzo fino al colle Carsico detto “Monte degli Olivari ” che dal 1700  prese il nome di Castelnuovo. A seguito di eredità nobiliare con la famiglia Hofer, i Della Torre ereditarono anche l’antico Castel Pucinum ed il nuovo Castello di Duino e tutte le pertinenze carsiche di Castelvecchio, Castelnuovo fino a Duino.

Rendiconto dell’amministrazione di Giovanni Filippo della Torre Valsassina del 1640.

Anche l’abbate Rudolf Pikler, nel suo libro ” Il Castello di Duino”, (1882) nel capitolo dedicato al “Castel Pucinum” affermava che anche lui beveva di quel nettare descritto da Plinio il Vecchio.

[che proveniva se non proprio da Valcatino, da un vigneto “ad un trar d’arco di là nascosto”] Si  riferiva al Possedimento dei Della Torre Valsassina in Sagrado, dove si coltiva, oggi come allora, il vino medicale Terrano che gli antichi chiamavano “Pucinum”

Fondo Della Torre e Tasso (b.220.4f.5) – dettaglio del vino in Sagrado nel 1578.
Dettaglio della mappa del territorio di Sagrato nel XVII secolo. In evidenza il Castello Vecchio.

Fu Raimondo IX della Torre Valsassina, che nel 1700 abbandonò il Vecchio Castello nel sottovalle di Sagrat e si spostò in alto al monte in località’ Castelnuovo edificando un possedimento di Villa Veneta, con Villa Padronale, Barchesse, Stalla, Scuderia e Case Rurali. 
Furono costruiti attorno alle abitazioni terrazzamenti di terra rossa di dolina che univano la località Castelvecchio nella parte bassa, con la località alta collinare dove esistevano già impianti di vite, di olivo e di gelso.

Dipinto di Raimondo IX Della Torre Valsassina – Hoffer che costruì il possedimento di Villa Veneta sopra monte – località Castello Nuovo.
Rilievo di Sagrado del 1918 – dettaglio del Castel Vecchio
Rilievo di Sagrado del 1918 – dettaglio del Castel Nuovo

Marie, figlia di Teresa, ultima discendente Valsassina, si occupava del possedimento di Sagrado e partecipava con i suoi vini alla mostra internazionale di Trieste con il vino Terrano e Malvasia, aggiudicandosi nel 1887 medaglie di bronzo e d’argento.

Nel 1902 Marie vendette il possedimento allo Scrittore, Poeta e Pittore Spartaco Muratti.

Dipinto di Maria Teresa Della Torre Valsassina – Hoffer – Hohenlohe – 1830 – su gentile concessione del Castello di Duino.

Il nuovo propietario si stabilì con la famiglia ed i sei figli nel possedimento di Castelnuovo. All’inizio della Grande Guerra si rifugiò a Roma, dove compose un’ode di 37 pagine in ricordo della sua dimora di Castello Nuovo, investita in peno dal conflitto bellico.

Ritratto, in fotografia d’epoca, della principessa Marie Hohenlohe, su gentile concessione del Castello di Duino.
Villa Castelnuovo nel 1918 dopo la distruzione subita dal 23 Giugno 1915 al 4 Novembre 1918.

Il giovane fante Giuseppe Ungaretti si trovò dal Natale del 1915 all’agosto del 1916 sul Carso di Castelnuovo, in trincea di fronte al nemico e nelle ore di pausa scrisse le 32 poesie che compongono la raccolta del Porto Sepolto,  pubblicato il 24 dicembre 1916.

C’era una volta
Quota centoquarantuno l’I agoso 1916

Bosco Cappuccio
Ha un declivio
di velluto verde
come una dolce
poltrona

Appisolarmi là
solo
in u caffè remoto
con una luce fievole
come questa
di questa luna

Nel luglio del 1916 il Poeta Spartaco Muratti e Giuseppe Ungaretti composero sul Carso di Castelnuovo delle poesie che rappresentano l’una la fine di una poetica e l’altra l’inizio dell’ermetismo.

Nel 1970, dopo bonifica dagli ordigni bellici, fu possibile rimpiantare la vite e gli ulivi che furono distrutti dai bombardamenti della Grande Guerra.

Foto dei pionieri che nel 1970 iniziarono il recupero agricolo di Castelvecchio.

Da decenni continuiamo l’opera di recupero storico Agricolo, Agrituristico. Impitiamo nei solchi storici, le stesse viti di Plinio e sul Monte degli Olivars  gli stessi Ulivi che esistevano ancor prima della Grande Guerra.

Nel 2007, consapevoli del valore agricolo, artistico, architettonico, paesaggistico e della bellezza del panorama che in uno sguardo abbraccia la catena delle Alpi ed il mare Adriatico, si decise di fondare una associazione “Amici di Castelnuovo”  con lo scopo di portare alla luce la Storia del Carso di Castelnuovo. 

Nel 2010 è stato inaugurato il Parco Ungaretti dedicato alle poesie del Porto Sepolto scritte dal Poeta, nel suo primo anno di guerra. 

Foto di Mario Pierro con scultura di Paolo Annibali

Curiosità sul Terrano

La tradizione popolare racconta che i Carsolini e gli abitanti delle zone limitrofe, acquistavano il Terrano per lenire i malanni. Veniva somministrato anche ai bimbi anemici, malaticci e con difficolta’ nella crescita. Sotto l’impero Asburgico, i vignaioli del Carso erano invitati a pagare le tasse con il baratto del vino Terrano che non mancava mai sulle tavole dei principi Austriaci. 
Sotto la spinta delle tradizioni popolari, degli scritti di Plinio e dello Storico Pikler, abbiamo affidato all’Università Medica di Milano le ricerche enologiche per comprovare le qualità salutistiche del vino Terrano. 

-> Scarica la presentazione del professor Scaglione.